Lo spettacolo “Chenditrì, ovvero L’albero delle Caramelle” sarà presentato  a Verona e Formia nel mese di Marzo
3 Marzo alle ore 18 alla Prima Rassegna Teatrale del Teatro Popolare di Verona, in corso Venezia 51
il 17 Marzo alle ore 17 a Formia presso il Teatro Remigio Paone

LO SPETTACOLO

Lo spettacolo è stato pensato e creato per un pubblico di bambini dai 6 ai 13 anni. E’ un atto unico della durata di 50 minuti, ispirato al dramma L’eccezione e la regola di Bertolt Brecht e al video-documentario Land Rush (2012) di Hugo Berkeley e Osvalde Lewat.

La narrazione scenica di Chenditrì prende le mosse da uno degli ingredienti più amati dai piccoli e meno piccoli, presente in moltissimi alimenti di largo consumo: lo zucchero che, nella finzione scenica, si trasforma nella magica e fascinosa caramellina.
Il tono e i modi che sostengono il racconto sono quelli della fiaba. Il buio, le ombre, l’animazione grafica, il suono del contrabbasso e quelli della natura riprodotti dal vivo, la parodia del linguaggio pubblicitario, le leggi della comicità, sono i mezzi immaginifici per comunicare e far riflettere gli spettatori sui piccoli e grandi inganni del loro tempo. Il meccanismo drammaturgico del “doppio finale” stimola il giovane pubblico ad una riflessione e ad una partecipazione attiva.

DICONO DI NOI

“…Come può allora uno spettacolo parlare ai bambini dello sfruttamento della terra che, devastando antiche e tradizionali coltivazioni, impone prodotti favorendo le grandi industrie occidentali e giapponesi? Certo non è semplice, poiché la tematica potrebbe risultare troppo estranea e lontana ai loro interessi.Ma anche in questo il Teatro Nucleo ha vinto la sfida. Il linguaggio utilizzato, sia dal punto di vista attoriale che drammaturgico, è semplice, coerente ed efficace.I bambini vivono la prepotenza di Langmann, protagonista “cattivo” che impone con l’inganno la coltivazione dell’albero di caramelle nel paese immaginario di Balalla. Un albero quasi miracoloso, così lo pubblicizza Langmann (interpretato magistralmente da Natasha Czertok) alla contadina locale Idrissa (la giovane Martina Pagliucoli), ultima contadina rimasta, apparentemente fragile ma che saprà risolvere con intelligenza la spinosa questione.

Idrissa è un personaggio che mette a fuoco, al di là di falsi buonismi e senza cadere nei clichè rappresentativi di una classe sociale, una realtà antropologica, umana e storica. Un personaggio sfaccettato e difficile da far vivere. La Pagliucoli riesce a donarle i mille colori della personalità, quasi in rappresentanza di tutti quegli “ultimi” contadini che in giro per il mondo lottano per le loro terre.

La storia viene accompagnata da un disegno luci e una scenografia poetici ed evocativi, proiezioni video e giochi d’ombre
Lo spettacolo coinvolge tutto il pubblico, immergendo lo spazio del Teatro Potlach in un silenzioso fremito, risvegliando un’attenzione particolare.
E se per tutto lo spettacolo i bambini hanno naturalmente desiderato quelle tanto pubblicizzate caramelle, sul finale cipollotti, verza, mele e ravanelli risulteranno otterranno invece la loro rivincita…”

(Manuela Rossetti – Krapp’s Last Post”)

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