1990
QUIJOTE!
adattamento per gli spazi aperti del “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes Saavedra

Messa in scena e musica:
Cora Herrendorf
Drammaturgia:
Horacio Czertok
Scenografía e Costumi:
Remi Boinot
Realizzazione scenografie e macchine sceniche:
Christophe Cardoen e Michael Beyermann

Attrici/Attori :
(si indicano complessivamente quelli che si sono avvicendati nelle diverse “riprese”)
Antonella Antonellini, Andrea Amaducci, Andrea Bartolomeo, Renzo Betta, Bernard Bub, Dietlind Budde, Raffaella Chillè, Horacio Czertok, Maximiliano Czertok, Natasha Czertok, Frida Falvo, Lisa Glahn, Cristina Iasiello, Coco Leonardi, Paolo Nani, Luca Piallini, Massimiliano Piva, Harald Schmidt, Georg Sobbe, Elena Souchilina, Antonio Tassinari, Mihalis Traitsis, Nicoletta Zabini

PREMIO DELLA CRITICA 2002
AL FESTIVAL CERVANTINO DI GUANAJUATO (MEXICO)

OLTRE 400 REPLICHE IN
ITALIA, SPAGNA, GERMANIA, FRANCIA, POLONIA, INGHILTERRA,
IRLANDA, GRECIA, AUSTRIA, SVIZZERA, BELGIO, OLANDA, SERBIA,
COLOMBIA, MESSICO, COREA, ARGENTINA, URUGUAY

“Lo spettacolo ha incantato il pubblico.
Io ero lì in mezzo, nell’ombra, tra gli alberi e la gente, e sono stato testimone.
La gente era felice, perchè voi gli avete dato di che sorridere.
Non è poco, di questi tempi bui.
Inoltre, se questo ancora non bastasse,
si sono divertiti anche gli invitati principali,
Chisciotte e Sancio.
Una pazza libertà che in nessun momento li ha traditi,
alleggerendoli del peso che hanno portato sulle spalle per secoli,
a causa della loro giusta fama.”
Eduardo Galeano (Montevideo, novembre 2005)

Non ridiamo più di lui. Suo blasone è la pietà, suo vessillo la bellezza. L’unica cosa che conta è il suo essere gentile, generoso, puro, solitario e valoroso. Eroi leggendari, Chisciotte e Sancho tornano a nuova vita e in sella ai loro improbabili destrieri meccanici, si lanciano in mirabolanti avventure. Uno spettacolo dal ritmo incalzante, una festa teatrale dove si inseguono e fondono tragedia e commedia. I popolani irridono i sogni del Cavaliere della Triste Figura, attraverso una danza continua, dove si intrecciano elementi del folklore con acqua, fuoco, pirotecnica.
Chisciotte lotta in nome dei suoi ideali cavallereschi, tiene testa ai lazzi maligni, difende la sua amata Dulcinea contro demoni e spettri, affrontando infine impavido un mulino gigantesco.
Sancio, incapace di resistere al richiamo delle sue origini, pianta il padrone in asso sedotto dai piaceri terreni, che culminano in un orgiastico baccanale.

“Quijote!” è un omaggio alla fantasia e all’immaginazione, dedicato a tutti coloro che hanno vissuto e vivono per affermare le proprie verità.

Un fatto che balza immediatamente agli occhi è che il romanzo suscita e provoca un riso crudele.

Il vecchio che diventa pazzo a furia di leggere ed il suo maleodorante scudiero, furono creati per essere facile bersaglio di scherzi crudeli. Ma, se si approfondisce, accantonando lo spasso castigliano, si riesce ad interpretare la storia in un senso satirico assaidiverso: un’anima generosa ed amabile, piena di spirito d’avventura e capace di stupore, in un mondo volgare e antiromantico finisce per passare per folle.

Nello spettacolo si crea una identificazione positiva dello spettatore con Don Chisciotte, producendo allo stesso tempo divertimento e riflessione. La geniale invenzione di Cervantes, che attraverso il divertimento, provocato paradossalmente dalla crudeltá, mette una societá di fronte a se stessa (Chisciotte è uno specchio deformante implacabile) trova nello spettacolo una traduzione scenica che non si limita a riprodurre il testo, ma che cerca di scavare in esso per trovare il Chisciotte che giace in ognuno di noi, artisti e spettatori.

“…una serata bellissima, ricca di risate e di applausi, giocata come equilibristi sulla vertiginosa corda di follia che caratterizza il gruppo ferrarese…Perché se il sempre più spesso polveroso e stantio teatro delle sale, è lo specchio della società di oggi, l’arte di strada è la sua rivoluzione. E il ritorno della cultura e del suo inossidabile potere alla folla, al popolo, al pubblico. E’ il disintegrarsi delle convenzioni, la ribellione alle ipocrisie, il funerale dell’ottusità, la lapide marmorea contro la stupidità del mondo. Incendia tutto, infiamma le anime, e se lo fa con un sorriso non c’è da sorprendersi…”
La Nuova Sardegna, Sassari (I)

“…il mulino a vento non poteva mancare, sconfitto dal Cavaliere della Triste Figura e poi danze, acrobazie, dove il fuoco era un grande spettacolo, hanno riempito di luce questa notte che rimarrà incisa fra le più belle in ognuno dei fortunati presenti….e il premio agli attori è stato il miglior finale: tutto il pubblico applaudendo in piedi, grato per questo spettacolo meraviglioso…”
El Sol del Pacifico, Mazatlàn (Mexico)

…Tornano i mille trucchi del Nucleo, torna lo spettro dell’Inquisizione che imbavaglia il libero pensiero. Chisciotte come eroe della tolleranza, ma anche dell’utopia che è davvero difficile sopire… un’ora e mezzo di spettacolo nella piazza affollata da centinaia di persone, accorse come si conviene al richiamo del banditore…
La Nuova, Ferrara(I)

…La Compagnia italiana Teatro Nucleo ha saputo provocare il pubblico di Malaga con i suoi malabarismi di fuoco ed acqua, fra la terra ed il cielo della piccola piazza Ramon Marín, come si trattasse del ritorno ad un passato di burattinai del Medio Evo nella festa di un paese qualsiasi…
SUR, Malaga(E)

…Il Teatro Nucleo ha confezionato la propria dichiarazione d’amore alla fantasia e ai “valori dello spirito” in un affascinante gioco di colori, fuoco e movimento. Gli attori si sono esibiti nelle vesti di giocolieri e commedianti, creando un entusiasmante show di strada a cui era impossibile sottrarsi…
NWZ, Oldemburg(D)

…Il Cavaliere della triste figura ed il suo servitore hanno conquistato il cuore degli spettatori in un batter d’occhio…L’arguzia della regista non conosce confini e le spetta un encomio particolare per la ricchezza degli episodi ed i competenti cambiamenti di scena…Dinanzi all’applauso della folla gli attori hanno dovuto inchinarsi piú volte e nessuno voleva credere che lo spettacolo era ormai giunto alla fine…
Westfalen Blatt, Bielefeld (D)

… gli attori non cessavano mai di cambiare identitá: preti inquisitori, handicappati, prostitute, principi decadenti, guerrieri… Sullo sfondo di canti spagnoli, Don Chisciotte, l’umanista e raddrizzatore di torti al limite dell’allucinazione, andava ad affrontare le sue chimere…
La Republique du Centre, Chateaudun (F)

..uno spettacolo scatenato e pirotecnico che per un. ora e mezzo ha regalato, con generositá, fantasia, effetti scenici, sensazionali immagini, riso e divertimento…
Libertá, Piacenza (I)

…il gruppo italo-argentino ci ha offerto un teatro per gli occhi e per lo stomaco…al centro della piazza del castello ha creato un travolgente e piacevole mondo, alternativo al teatro di parola, stracarico di riflessioni… Un teatro vivo, creativo e umano, liberato da ogni zavorra colta…
Badische Neueste Nachrichten, Rastatt (D)

…il sonno della ragione celebra il trionfo dell’immaginazione fantastica: sesso e violenza, crudeltá e magia, brutalitá fisica dispiegata in una eterna lotta, sono al servizio di una eccitazione dionisiaca che fa sorgere dal nulla ruote infuocate, corde, stracci che si aprono come vele nell’aria, in uno scontro che impegna duramente il corpo degli attori e culmina nella grande orgia finale della vendemmia…
Hystrio, Milano (I)

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